Questo studio analizza come la microstruttura della lega NiTi influenzi l’usura dell’utensile durante la lavorazione, confrontando campioni prodotti con metodi convenzionali (W) e tramite manifattura additiva (LPBF). Nonostante forze di taglio simili, il NiTi LPBF mostra un’usura più rapida e costante, soprattutto a basse velocità, a causa di meccanismi abrasivi e adesivi.
Velocità più elevate riducono l’usura adesiva grazie a tempi di contatto più brevi. La microstruttura più grossolana e disomogenea del NiTi LPBF contrasta con quella più fine del W. L’analisi DSC mostra che il NiTi W ha una fase austenitica più stabile, mentre il LPBF è più duttile.
La superelasticità (SE) si conserva meglio nel NiTi W dopo la lavorazione, mentre nel LPBF si riduce, recuperando parzialmente con l’usura. La lavorazione alza l’Af nel LPBF, influenzando maggiormente la SE.
Entrambi mostrano strati di deformazione plastica severa (SPD), più spessi nel NiTi W. La rugosità aumenta con l’usura, ma il LPBF mantiene superfici più lisce.
Utensili nuovi migliorano maggiormente la finitura nel LPBF, anche se velocità elevate aumentano la rugosità.
Università di Padova